GIUSTINA SACCHET – BELLUNO, intervista al nipote RICARDO ROZZI
Riccardo Rozzi, un uomo che si è fatto strada nel campo della farmacia, raggiungendo traguardi di livello nazionale e internazionale, racconta le origine di sua nonna. Giustina Sacchet nacque il 7 ottobre 1878 a Santa Giustina, cittadina in provincia di Belluno, e fu battezzata il giorno seguente.
Figlia di Antonio Sacchet, nato a Santa Giustina, e Zenobia Frescura, nata a San Gregorio, dove i due si sposarono nel 1863. Giustina era la sesta di dieci fratelli: Elena Anna, Vittorio Antonio, Ermelinda Rosa, Virginia Maria, Giovanni Battista, Giustina, Basilio, Attilio Domenico, Stella Maria, Teresa Francesca.
A Santa Giustina studiò e allo stesso tempo lavorò come sarta in una fabbrica che lavorava la seta.
Successivamente la famiglia emigrò in America del Sud. Giustina partì con il padre Giorgio Antonio Sacchet e tutta la famiglia, prima arrivarono in Argentina, a Buenos Aires, e da lì si mossero verso il Cile intorno al 1890. Successivamente attraversarono il passo delle Ande tra l’Argentina ed il Cile a cavallo di una mula, il viaggio rocambolesco durò circa 15 giorni.
Il cognome “Sacchet” fu cambiato in “Sachetti” al momento dell’iscrizione nei registri della Repubblica del Cile, come si può vedere nel libretto di famiglia.
A Concepción conobbe Pietro Rozzi, col quale si sposò nel 1894 all’età di 16 anni.
Pietro Giuseppe Rozzi era nato a Marzalengo, in provincia di Cremona. Era arrivato in Cile nel 1893, all’età di 26 anni, con un suo amico, Girolamo Trotti, col quale iniziò a lavorare a Santiago fino a quando si spostò a Concepción.
In Cile padre Turiccia, superiore della Congregazione Salesiana che aveva organizzato il viaggio dall’Italia per lui e Trotti, gli affidò la costruzione del tetto della Gratitud Nacional di Santiago, di Salvador de Talca e di Concepción. Era un industriale e lavorava il ferro e la ghisa.
Lavorando a Concepción, ad una festa conobbe Giustina, figlia di don Antonio Sacchet. Si sposarono e si trasferirono nella città di Nueva Bilbao, che nel 1925 si chiama Constitución. Qui Pietro continuò a lavorare il ferro e la ghisa, prodotti con cemento e mattonelle.
Dal loro matrimonio nacquero Maria Adee, Temitocle Cayetano Antonio e Ester Irene Adela, che però morirono durante il parto. Poi nacquero Silvio Ermenegildo, Egidio, Alfio Pedro, Iginio Gaetano, Pedro Héctor, Maria Clementina, Olga Ester Zenovia.
Giustina aiutava Pietro nel lavoro, ed in poco tempo, nel 1920, ‘21, si sistemarono all’Hotel VENECIA, molto visitato dalla società di Talca.
Ricardo dice. “Non ho conosciuto molto mia nonna, perché lavorava sempre. I ricordi che ho di lei sono legati all’hotel. Abitava in albergo, nella stanza numero 2. La sua vita era il lavoro, e la sua caratteristica principale era la generosità con i clienti. Trattava ogni cliente come un figlio, e li salutava proprio cosi! I clienti tornavano sempre. Ricordo il signor Ossa, il signor Rogelio Campo. La nonna si alzava presto il mattino e insieme a Narciso, il suo impiegato, andava al mercato per comprare i primi prodotti che arrivavano. Ricordo ancora il profumo del caffè e i corridoi dell’albergo con i quadri della guerra italo – turca.
In quell’epoca la gente non parlava molto e neppure esternava molto gli affetti; per esempio, non mi sono seduto mai sulle sue ginocchia.
Pietro e Giustina erano molto felici della rinascita che ci fu in Italia negli anni ’30 e pensavano di tornarci. Disgraziatamente il nonno Pietro morì, all’età di 72 anni, il 19 aprile 1939, prima che in Europa scoppiasse la Seconda Guerra Mondiale. Invece la nonna morì all’età di 80 anni a Constitución.
Raccontando la vita di Silvio Rozzi Sacchetti, figlio di Pietro Rozzi e Giustina Sacchet, come ho detto precedentemente riprendiamo dicendo che a tredici anni, fece il chierichetto con di Padre Tadeo, ed iniziò gli studi nel liceo della sua città natale e la pratica del “naturismo”.
Studiò presso i padri salesiani dove ebbe come rettore Mons. Abraham Aguilera, che diventò il primo vescovo salesiano del Cile.
A partire dal 1916 studiò nel Seminario di Talca, sotto la direzione di Mons Aníbal Carvajal, che poi assistette professionalmente e curò da una grave malattia.
Si diplomò in scienze umanistiche e nel 1920 iniziò gli studi di Pedagogia, Biologia e Chimica presso l’Università del Cile; nel frattempo insegnava nel Liceo serale Federico Hansen.
Nel 1926 si laureò Chimico Farmaceutico. Svolse questa professione per molti anni nel suo negozio in calle Castro n. 314, a Santiago, dove serviva i poveri acquisendo una ricca esperienza che lui stesso comparava a quella di un ospedale.
Nel 1958 continuò gli studi sul Naturismo basandosi sui principi e sui fondamenti del dott.Vander, del brillante dott. José Castro, e del dott. Mauricio Messegué.
Nel 1962, insieme al dott. Rafael Lazaeta, fu uno dei fondatori della “Cooperativa de Vida Natural” (COVINAT) e della relativa casa di cura in calle Tomás Moro a Santiago.
Fu Presidente del ASQUIFA (Associazione dei Chimici Farmaceutici del Cile) e tenace difensore della costituzione del Collegio Chimico Farmaceutico e, successivamente, della creazione della Facoltà di Chimica e Farmacia.
Fu l’ultimo Presidente del ASQUIFA e si trasferì al Collegio Chimico Farmaceutico che, durante la sua gestione, si stabilì in calle Merced 50, la sua sede fino ad oggi. Insieme al dott. Q.F. Otto Reczinsky, segretario del Collegio, creò l’insegna del Collegio (il bicchiere con il serpente). Nel 1988 aderì alla Società Scientifica del Cile come Socio Titolare. Iniziò la sua attività di farmacista nel 1926, nel negozio in calle Castro 314 e il 19 settembre 1970 fondò la Farmacia dell’Esercito 303, che successivamente diresse come Presidente dell’Azienda “Farmacéutica Rozzi Ltda.”, nel 1975.
Mio padre rilasciò numerose interviste a svariati mezzi di comunicazione: radio, televisione, giornali. A partire dal 1980 condusse con Patricio Varela un programma su radio Portales che trasmetteva tutti i mercoledì alle 22.00.
Partecipò al III° Corso Internazionale di Medicina Naturalista, che portò il suo nome, SILVIO ROZZI SACHETTI, in onore del suo vasto lavoro e importante evoluzione nell’ambito naturalista. Durante il corso, organizzato dalla Clinica Ellen White dal 19 al 21 ottobre 1990, offrì una magistrale lezione dal tema: “La Natura, il miglior medico”.
Durante i suoi ultimi dieci anni scrisse sette libri: El Naturismo, 1978; Recetario, 1981; La salud por el naturismo, 1982 (1984, seconda ed.; 1990, terza ed.). Las Plantas Fuente de Salud, 1984; Como prevenir y curar el reumatismo, artrismo y gota, 1984 (1988, seconda ed.); Longevidad por el naturismo, 1988; Cocina naturista, 1990.
Si sposò con Yolanda Ricotti, a Chillán (Cile) il 18.9.1927 ed ebbe tre figli: Silvia, Olga y Ricardo.
Ho piacere di ricordare il suo pensiero con alcune righe tratte dall’introduzione di un suo libro: Il Creatore ha dotato l’organismo umano di complessi meccanismi di funzionamento regolati da leggi naturali che lo mantengono in vita. Affinché la vita si sviluppi adeguatamente è necessario conoscere e rispettare quelle leggi sulle quali si fonda il nostro organismo. Nell’uomo primitivo questo processo si realizza istintivamente. L’uomo moderno, invece, bombardato dalla pubblicità consumista, ha progressivamente preso le distanze dalla natura. Ha perso la fede nei rimedi che la natura stessa gli ha fornito e sta dirigendo con rapidità la sua venerazione verso prodotti antinaturali, trasgredendo in questo modo alle leggi che gli permetterebbero di condurre una vita sana. Ma se sviluppasse il suo spirito di osservazione e capisse cos’è la natura e quali sono le leggi che reggono l’organismo umano, si avvicinerebbe all’uomo primitivo e godrebbe di più salute. Una buona salute si fonda su due pilastri: il processo di nutrimento ed il processo di eliminazione.
Nell’introduzione a La Salud por el Naturismo scriveva:
Fiore che ti trovavi nella crepa del muro
ti ho strappato dalla crepa,
sostenendoti nella mia mano con la radice e tutto il resto
fiorellino incantevole
se potessi comprendere tutto quello che sei,
arriverei a comprendere
l’essenza di Dio e dell’uomo.
Ernesto Livacic Gazzano, accademico, cattedratico, decano della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Cattolica, che ricoprì la carica di Segretario Tecnico della Soprintendenza all’Educazione (1965-1969), e di Sottosegretario dell’Educazione (1969-1970), grande amico di Silvio Rozzi Sacchetti, scrisse di lui nel libro: La Salud por el Naturismo: L’essere umano si distingue per il fatto di avere degli ideali, anzi, ne ha bisogno se davvero vuole essere tale. Nell’opera di Silvio Rozzi si percepisce nitidamente la presenza di un ideale, la personale fedeltà a questo ideale e il desiderio di proporlo a tanti altri. La sua opera ha permesso a molte persone di sperimentare i vantaggi del modus vivendi e, a partire dalla sua esperienza personale, ha contribuito a diffondere intorno a sé un ideale che vorrebbe far nascere un mondo migliore.
Ma bisogna ricordare che sentiva profondamente le sue radici italiane. Tra gli anni ‘60 e ‘70 tutti i venerdì andavamo insieme a pranzo al Club Italiano, in centro a Santiago, in via Huérfanos 576. Mio padre era vegetariano e mangiava le sue cose, io invece ero sempre fedele alla buona carne e al buon vino. Qui al Club Italiano ho fatto anche la festa di matrimonio il 3 gennaio 1960 con mia moglie Amalia.
Ricordo anche la festa per i suoi 80 anni presso lo Stadio Italiano di Santiago con tutta la famiglia riunita. Ha sempre avuto nelle sue macchine lo scudo d’Italia, dalla prima, una Ford 29 con lo scudo monarchico, all’ultima.
La nostra famiglia si è sempre trovata bene in Cile, un paese meraviglioso che ci ha accolto bene, senza mai un problema. Anch’io non ho mai sentito parlare male dell’Italia.
Di mio padre vorrei dire che quello che più lo caratterizzava era lo spirito del lavoro. Forse l’unica eredità di mio padre era proprio questo senso del dovere, lavoro e ancora lavoro. Tutti i giorni alle 5.30 di mattina era già in piedi, alle 6.30 apriva la farmacia e andava a letto a mezzanotte.
Non bisogna dimenticare la sua preoccupazione per il sociale. Ricordo che fondò il Club sportivo “Silvio Rozzi” a favore della popolazione che viveva nella zona vicino alla farmacia, e organizzò nell’arco di 35 anni attività culturali e sociali con il prezioso contributo del parroco di San Lazzaro, Don Pedro Muñoz Valderrama.
Per il Santo Natale organizzava la colazione per i bambini poveri, con la cioccolata calda e i pasticcini.
Per il resto non era un uomo molto espansivo, non esprimeva i suoi affetti, un po’ come la sua mamma.
Tra gli anni ‘80 e ‘90 andò in Italia molte volte e lì incontrò la famiglia Rozzi di Castelverde. In occasione della cresima di Marzia, una parente di Castelverde, disse: “Arrivando da un paese molto lontano come il Cile e incontrandomi con i parenti in questa occasione, nasce dal profondo del mio cuore il desiderio che questa atmosfera di amore e felictà perduri e cresca ancora di più nel futuro, come il nostro ceppo familiare è cresciuto durante i secoli nei vari continenti”.
Il fratello Egidio invece, studiò al Liceo di Constitución e alla Scuola d’Arte e Mestieri, che oggi è l’Università di Santiago, dove si laureò in Tecnica.
Fu il migliore alunno del suo anno e gli fu offerta la direzione di una miniera di stagno in Bolivia, ma lui rifiutò per non lasciare sola la famiglia.
Dal punto di vista politico è diventato poi un personaggio a Constitución: è stato uno dei fondatori della Democrazia Cristiana della città, è stato consigliere comunale, Sindaco e Presidente della Provincia durante la Presidenza di Eduardo Frei Montalva (1964 – 1970).
Fondò il corpo dei pompieri di Constitución, l’ospedale, il centro per professori che porta il suo nome, Egidio Rozzi, e il primo di settembre del 1943 l’ISTITUTO POLITECNICO SUPERIORE, a I.P.S. Egidio Rozzi Sachetti, Tradizione nella Formazione Tecnico Professionale del Maule. L’ISTITUTO POLITECNICO SUPERIORE fu fondato l’1 settembre 1943 e dal 1987 porta il nome del suo fondatore EGIDIO ROZZI SACHETTI. A partire da questa data l’istituto viene amministrato da CORPRIDE, un ente privato di sviluppo che ha permesso una certa autonomia nella sua gestione e un miglioramento nella qualità della formazione tecnico-professionale impartita.
Principali eventi
- 1943 Il Ministero dell’Istruzione, con il Decreto n.5569 del 19 agosto 1943, stabilisce che “Si crei, a partire dall’1 settembre del presente anno, una scuola per artigiani nella città di Constitución”
- 1944 Per motivi di carattere amministrativo lo stabilimento entra in funzione il 26 luglio 1944, secondo quanto si apprende dai registri ufficiali, impartendo lezioni per maestri d’ascia e meccanici.
- 1945 Don Egidio Rozzi Sachetti, uno dei suoi fondatori, ne assume l’incarico di Direttore.
- 1947 Gestioni realizzate in collaborazione con il Comune di Constitución permettono la donazione al fisco dei terreni che attualmente occupa lo stabilimento (3 gennaio 1947).
- 1952 Costruzione del padiglione dedicato ai laboratori (calle Echeverría) .
- 1958 Costruzione dell’area per l’amministrazione e delle aule per le lezioni. (calle Echeverría y Cruz).
- 1963 Costruzione del padiglione interno e delle case per il Direttore e l’Ispettore Generale (calle Blanco).
- 1977 Cambia nome diventando Istituto Politecnico (fusione con la Scuola Tecnica Femminile fondata l’11 maggio 1964 su iniziativa di Don Egidio Rozzi Sachetti).
- 1978 Si chiama Liceo Politecnico B-22 .
- 1986 In seguito a politiche educative di decentramento, l’amministrazione dell’istituto viene trasferita all’ente privato di sviluppo CORPRIDE (primo aprile 1986).
- 1986 A seguito del Decreto n. 283 del 9 ottobre 1986, lo stabilimento cambia il suo nome in “Liceo Politecnico Egidio Rozzi Sachetti”.
- Nel 1998 il suo nome diventa ISTITUTO POLITECNICO SUPERIORE EGIDIO ROZZI SACHETTI di Constitución.
Il Comune di Constitución, Provincia di Talca, Repubblica del Chile, con decreto del Sindaco n°401/A del 17 giugno 1994, considerando:“Lo spirito umanista e la vocazione al servizio pubblico che sempre lo hanno caratterizato, ed il profondo sentimento di affezione, ben radicato nel suo cuore, verso la terra del Maule” dichiara il Signor Egidio Rozzi Sachetti “ILLUSTRE CITTADINO DELLA CITTÀ DI CONSTITUCION”.
Si sposò con Amanda ed ebbe due figli, Yolanda (sposata con Muñoz, tre figli; Claudio y Patricia) e Sergio, sposato con Rebeca Castro.
Egidio riposa oggi nel Mausoleo di Constitución, insieme al padre Pietro Rozzi e alla madre Giustina Sachett.
Per quanto riguarda la mia vita, posso dire che sono nato a Santiago del Cile il 19 agosto 1936, figlio di Silvio Rozzi e Yolanda Ricotti. Ho frequentato le scuole primarie e secondarie presso il Collegio dei Padri Francesi e Patrocinio San José. Mi sono diplomato nel 1954 con menzione in chimica e nello stesso anno ho iniziato la Scuola di Chimica e Farmacia dell’Università del Cile.
Durante gli studi in questo vivaio, fui Delegato nella Federazione degli Studenti del Cile (Fech 1955-1956), Segretario e successivamente Presidente del Centro di Alunni (1957) e nel 1958 Delegato presso la Facoltà. In ognuna di queste occasioni mi presentai in liste di ispirazione cristiana. Mi sono laureato in Chimica Farmaceutica il 16 ottobre 1959 e, nello stesso anno, mi sono iscritto all’Ordine dei Chimici del Cile con il numero 1263.
Dal dicembre 1959 al marzo 1963 ho lavorato come Direttore Tecnico nei Laboratori Lepetit SAC. Successivamente, fino al marzo 1970, ho esercitato l’attività professionale nel laboratorio di una farmacia privata, dirigendo come socio la “Farmacia Hospital”, la cui ragione sociale era “Acuña Hermanas y Rozzi Limitada”.
Ho partecipato alla creazione dell’Unione delle Farmacie del Cile, ricoprendone anche la carica di Segretario e Presidente Regionale di Santiago, Direttore Nazionale e Presidente Nazionale, dal 1975 al 1978.
Nel 1968 sono stato eletto con votazione diretta Consigliere Generale del “H. Colegio de Químico – Farmacéutico” per la circoscrizione di Santiago – O’Higgins – Colchagua, e sono stato il consigliere più giovane che sia mai arrivato al Colegio Químico Farmacéutico.
Il 15 agosto 1980 sono stato eletto primo Vicepresidente di UNFACH (Unione delle Farmacie del Cile) e successivamente ne sono stato Presidente.
Dal marzo 1970 in poi ho esercitato la professione nella Farmacia Rozzi, che si trovava in via Esercito 303, come socio della Farmaceutica Rozzi Limitada.
Il 29 marzo 1976 ho avviato una farmacia di mia proprietà, Farmacia Rozzi, in Avenida Salvador 702. Successivamente in via Quebec n°415, e il 30 agosto 1983 ne ho avviata un’altra in Avenida Salvador 149. Non c’è stato solo il lavoro nella mia vita, ma la famiglia soprattutto. E anche i canarini. Sono stati la mia grande passione.
Ho avuto anche premi internazionali. Nel 1996 ho concluso la mia carriera di farmaceutico, e mi sono trasferito al sud, vicino a Puerto Varas, a Nueva Braunau. Ho comprato del terreno, circa 300 ettari, e a questo appezzamento di terra ho dato il nome di Romahue: “Ro” sta per Rozzi, “Ma” per Marin e “hue” in lingua mapuche significa “luogo”, cioè il “luogo dei Rozzi Marin”.
Quando non sono qui con Lita (Amalia, mia moglie), sono in Veneto. Ho tre figli: Ricardo, Silvio e Aldo. L’ultimo è tornato nella terra delle nostre origini e da più di dieci anni vado a trovarlo ogni anno. E oggi ho tre nipoti: Alicia, sette anni, Antonio, quattro anni e Anna Amalia di un anno e mezzo.
Tratto dal libro “Destinazione Cile” di Flavia Colle e Aldo Rozzi Marin, pubblicazione promossa dalla Regione del Veneto, Assessorato ai Flussi Migratori e realizzata dall’Associazione Veneti nel Mondo, in partenariato con l’Associazione Veneta del Cile e l’Associazioni Imprenditori Veneti in Cile. (Tipografia Grafica Corma – Grisignano di Zocco, Vicenza. Maggio 2008)