Massimiliano Nicastro – Padova
Massimiliano, nato a Padova il 7 gennaio del 1969, lo incontriamo nell’albergo dove alloggiamo.
E’ di corsa perché da quando è arrivato in Perù, ci racconta, non si è fermato neanche un minuto.
E con questo spunto inizia la sua storia.
Sono nato a Padova, e ho vissuto a San Carlo, nel quartiere dell’Arcella. Poi ho studiato ragioneria al Calvi, specializzandomi in comunicazione e marketing .
Ho pensato di emigrare dopo aver conosciuto mia moglie Michelle, peruviana, che ho sposato nell’anno 2002 e con cui ho vissuto a Padova per un tempo. Lei non si è mai abituata a Padova, alle sue regole, le abitudini locali, ecc. Non sono partito né per fame, né per guerra, né per lavoro ….sono partito perché mi è venuta l’idea di partire per il Perù con la sfida anche di esportare il modello industriale padovano e veneto.
E così sono emigrato l’8 febbraio 2004, con mia moglie Michelle e mio figlio Alessandro, nato l’11 novembre 2002, il più giovane padovano del Perù! E’ un campione per il calcio, attualmente gioca nella selezione giovanile dell’Universitario di Lima. Lui è lo stimolo continuo della mia vita; spero che sia orgoglioso di un padre che ha sempre dato e sempre darà l’anima e il cuore per le sue radici venete e Padovane.
A Padova lavoravo nell’azienda informatica Trenet S.r.l., in zona industriale. Prima di partire ho chiesto alle imprese con cui lavoravamo se avevano rapporti con il Perù, e la quasi totalità mi diceva di no, però che se si fossero stati dei contatti ben volentieri avrebbero valutato l’apertura di un nuovo mercato. Così ho pensato fare loro una proposta commerciale e in Perù sono partito rappresentando cinque aziende del settore alimentare.
A quell’epoca l’Ambasciatore italiano in Perù era di Padova, Sergio Busetto, un ottima persona. Gli ho raccontato la mia idea di andare in Perù e lui è sembrato stupito. Gli ho chiesto se c’era un’associazione veneta in Perù, e lui ha risposto che c’erano liguri, lombardi, piemontesi, sardi, siciliani, ecc. ma che i veneti c’erano ma non erano organizzati.
Così sono andato all’associazione Padovani nel mondo, e lì ho letto una rivista con un articolo sulla mostra del Giotto a Cordoba, in Argentina. Ho chiesto informazioni mi hanno detto di contattare l’avvocato Rozzi Marin, dell’Associazione Veneti nel Mondo onlus. Il 7 febbraio, la notte prima di partire, ho visto Rozzi Marin, con cui mi sono trovato bene e il quale mi ha incoraggiato ad organizzare la mostra del Giotto a Lima e ad istituire un circolo dei veneti nel mondo. Oltre a spiegarmi le formalità ho visto il suo interesse a che la fiamma dei veneti non si spegnesse a Lima.
Quando sono arrivato in Perù avevo già da organizzare una mostra e il compito di contattare la comunità veneta. Mi sono rivolto alle istituzioni italiane presenti a Lima: la Camera di Commercio, ICE, Comites, CGIE.
Ho conosciuto Lorenzo Valle, sposato con una signora di Padova, che mi ha fatto la traduzione dei documenti per il matrimonio. Lei mi ha dato i primi nominativi dei veneti e così, un po’ alla volta, si è formato il nucleo centrale della futura associazione.
Per me rappresentare l’associazione è sempre stato motivo di orgoglio e di grande entusiasmo. L’Associazione Veneti nel Mondo è nata nel 2004 e abbiamo formato il nostro primo direttivo. Le prime riunioni si facevano ogni martedì al Gianfranco Caffè, qui a Lima, di proprietà di Gianfranco Dominici, imprenditore di origine trevigiana. Trasmettevo l’entusiasmo a tutti i partecipanti. Abbiamo organizzato le prime cene ed incontri conviviali e un po’ alla volta ci siamo strutturati come associazione.
Tra i primi obiettivi vi era chiaramente l’organizzazione della mostra del Giotto. Tramite Rozzi Marin ho contatto Ubaldo Lonardi, Presidente di Turismo Padova Terme Euganee e Stefan Marchiori, l’efficiente direttore dell’ente. E così siamo partiti. La mostra del Giotto, che si è svolta al Museo di Arte Italiana di Lima, ha avuto l’appoggio dell’Associazione Veneti nel Mondo onlus e l’abbiamo organizzata insieme alla Camera di Commercio Italiana del Perù, il Museo d’Arte Italiano e con gli sponsor locali Banco Wiese – Sudameris, Telecom Italia Mobile (TIM) Perù. Ha goduto del patrocinio dell’Ambasciata, dell’Istituto Italiano di Cultura. La mostra e’ stata un’ottima vetrina per far conoscere il Veneto in Perù.
Grazie alle attività sociali, agli incontri promossi, ecc. volevamo dare una grande spinta alla comunità veneta e italiana in Perù. Volevamo essere una sorta di incubatrice culturale e imprenditoriale, dando un messaggio nuovo nel mondo dell’emigrazione e ai discendenti in Perù, che in gran parte sono alla terza o quarta generazione.
Con le mie attività e quelle dell’associazione quasi non avevo tempo per provare nostalgia di Padova, però confesso quella per i miei cari, di mia madre Bruna, di mio padre Antonio e mia sorella Marianna. Mi manca anche l’architettura di Padova
Ho iscritto mio figlio all’asilo nido della Dante Alighieri, perché non voglio che perda le sue radici.
Ho trovato a Lima dei buoni ristoranti italiani e molti prodotti alimentari nostrani si trovano nei supermercati. Avendo la rappresentanza per il Perù di alcune imprese italiane, dal settore alimentare prima e quello dell’ecologia, dopo, oggi sono amministratore delegato della società Ecología Ambiental Italo Peruana s.a.c. (www.ecologiaambiental.com), che rappresenta in Perù le imprese che fanno raccolta di rifiuti e riciclaggio. Siamo i primi ad avere fatto i primi centri di raccolta sotterranea e ad aver organizzato prima fiera italiana in Perù di sono stato promotore[1].
Nel 2009, il 26 giugno, abbiamo organizzato un’importante convegno “Metodi per lo sviluppo di un comune ecologico”, promosso dal parlamentare della Repubblica del Perù, Juvenal Silva e tenutosi a Lima presso l’Auditorio José Faustino Sánchez Carrión. La raccolta differenziata dei rifiuti solidi sia in città che in periferia, il riciclaggio dell’acqua e la purificazione dell’area sono stati alcuni degli argomenti trattati nel convegno. E’ stata l’occasione per mettere a confronto idee ed esperienze nell’ambito della protezione dell’ambiente.
Oltre al sottoscritto hanno partecipato all’incontro, oltre al parlamentare Juvenal Silva, il Vice Presidente del Congresso del Perù Alejandro Aguinaga, il Vice Ministro dell’Ambiente Ana María González, il Sindaco del comune di San Borja Alberto Tejada, il Direttore Ambientale della provincia di Anta (Cusco) José Carlos Cornejo, l’imprenditore italiano Lorenzo Pozzan dell’impresa Ecología Ambiental Italo-Peruana, l’Ing. Jorge Gutierrez dell’impresa Tierra Nuestra e l’Ing. Carlos Chirinos dell’impresa ST Machines.
Durante il mio intervento ho presentato il sistema di raccolta del rifiuto attraverso contenitori interrati (Easy Underground), composti da una vasca prefabbricata in cemento installata nel sottosuolo. Questo sistema consente di ridurre l’impatto ambientale, poiché il rifiuto viene conferito dall’utente attraverso un piccolo torrino esterno e confluisce in un contenitore sotterraneo con capacità variabile da 3 a 5 m3.
Il risultato concreto è che San Borja sarà il primo comune in Perù a sperimentare il sistema di raccolta dei rifiuto attraverso contenitori interrati, il quale risulta essere il più razionale e il più appropriato nei quartieri ad alta densità di popolazione, poiché il volume recuperabile è notevole e gli ingombri sul suolo pubblico sono molto ridotti. Questo sistema permette di migliorare la qualità del servizio di raccolta e quindi della vita.
Il primo impianto l’abbiamo inaugurato il 31 agosto 2009 alla presenza del Presidente della Repubblica, Alan Garcia, del ministro per l’ambiente, Antonio Brack, del Sindaco di San Borja, Tejada, e del primo segretario dell’ambasciata d’Italia, Tafuri.
Infine, Vi racconto che nel 2009 è iniziata una nuova sfida: sono candidato a Sindaco della città di Lince, dove abito attualmente, una città di 120 mila abitanti. Le elezioni saranno il 3 ottobre 2010. Il mio sogno è sottoscrivere un gemellaggio con la mia adorata Padova, per attuare scambi culturali e commerciali. E dopo il mio obbiettivo sarà arrivare ad essere nominato ministro dell’ambiente in Perù, però questa storia ve la racconto nel prossimo libro……
[1] http://messaggero.leonardo.it/foto/expo_italia_2006/pag1/expo_italia_2006.html
Tratto dal libro “Destinazione Perù” degli autori Flavia Colle e Aldo Rozzi Marin, pubblicazione promossa dalla Regione del Veneto, Assessorato Flussi Migratori e realizzata dall’Associazione Veneti nel Mondo (Camisano Vicentino (Vicenza), Tipografia Ga.Bo, Marzo 2010).