Mostra di Carlo Scarpa
Il 6 maggio è stata inaugurata l’esposizione di alcuni disegni del grande architetto veneziano Carlo Scarpa nel Centro Cultural Cori Wasi. La mostra a titolo “Lo spazio dell’abitare. Disegni scelti 1931-1963” ha contato sulla collaborazione della Regione Veneto.
All’evento erano presenti l’Ambasciatore d’Italia Dott. Francesco Rausi, il Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura Dott. Renato Poma ed il Rettore dell’Università Ricardo Palma Dott. Iván Rodríguez. Sono intervenuti anche presenti il Presidente dell’Associazione Veneti nel Mondo-Perù, Amalia Pavanel, il Direttore del Fondo Italo-Peruviano, dott. Maria Pia Dradi e il conduttore di Radio Italia, Angelo Iacono.
Inaugurazione della mostra di Carlo Scarpa,(Lima, 16 maggio 2009[1]
Da sinistra.Dott. Renato Poma, Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura,
Amalia Pavanel e il Dott. Iván Rodríguez Chávez, Rettore dell’Università Ricardo Palma
all’inaugurazione della mostra di Carlo Scarpa, Lima, 16 maggio 2009[3]
L’opera di Carlo Scarpa[4], nato a Venezia nel 1906, figura tra le più significative dell’architettura italiana del Novecento. La sua attività di costruttore di spazi domestici segna con continuità la carriera professionale del maestro veneziano e si snoda parallela a quella di allestitore e museografo.Tra gli anni Trenta e Sessanta, l’architetto elabora una serie di progetti, spesso poco conosciuti, ma sostanziali per comprenderne la ricerca progettuale intorno al concetto di spazio dell’abitare.
A differenza delle opere successive, i materiali grafici prodotti da Scarpa in questi anni sono quasi totalmente autografi e in parte inediti. La mostra ne presenta una selezione, proponendo 51 disegni rappresentativi di 13 progetti, tra cui le case e le ville per i committenti veneti – come Casa Sacerdoti, Casa Pellizzari, Villa Zoppas, Villa Veritti – i complessi di appartamenti a Padova e Feltre, e altri spazi legati all’abitare, come gli arredi per lo Yacht Asta e l’Hotel Bauer a Venezia.[5]
[1] http://messaggero.leonardo.it/foto/carlo_scarpa_lo_spazio_dellabitare/pag1/carlo_scarpa_lo_spazio_dellabitare.html
http://messaggero.leonardo.it/foto/carlo_scarpa_lo_spazio_dellabitare/pag1/carlo_scarpa_lo_spazio_dellabitare.html
[3]http://messaggero.leonardo.it/foto/carlo_scarpa_lo_spazio_dellabitare/pag1/carlo_scarpa_lo_spazio_dellabitare.html
[4] Scarpa,di origini veneziane, studia nell’Accademia di Belle Arti, dove conobbe l’architetto veneziano Vincenzo Rinaldo, diplomandosi in disegno architettonico nel 1926. Fu nominato, dopo essere stato allievo di Guido Cirilli, professore incaricato di Disegno dal Vero (allora denominato “studio dal Vero”) e Decorazione, trasmigrando l’insegnamento del maestro e la sua attenzione acuta al particolare ed ai dettagli costruttivi nella sua futura formazione. Dapprima si dedicò al vetro artistico come designer: nello stesso anno Giacomo Cappellin, intuendone il talento, gli affida la direzione artistica della MVM Cappellin & C., azienda con cui collaborò fino al 1932. Le possibilità plastiche e materiche del vetro stimolarono in Scarpa una continua ricerca e sperimentazione sul dettaglio. La stessa attenzione poi trasferita negli anni successivi in restauri ed allestimenti da lui curati-.
Nel 1948 iniziò la collaborazione con la Biennale di Venezia, e negli anni cinquanta fu autore a Palermo del restauro di palazzo Chiaramonte e dell’allestimento museale di palazzo Abatellis. È stato senza alcun dubbio l’architetto dei dettagli, degli allestimenti, dei piccoli edifici, dei negozi, della organizzazione museale. In questo ambito è stato il progettista più dotato di quella corrente architettonica (soprattutto del dopoguerra), definita come razionalismo italiano.
Nel 1956 ottenne il premio Olivetti per l’architettura, ma solo tardivamente ricevette la laurea honoris causa in architettura, ponendo fine ad un’interminabile diatriba sulla legittimità del suo operato; ciò non gli aveva impedito comunque di ricoprire la carica di rettore dell’Istituto Universitario di Architettura di Venezia dal 1971 al 1974.Morì per le conseguenze di una caduta il 28 novembre 1978 a Sendai in Giappone I suoi progetti vengono continuamente rielaborati e rivisti ed ogni minimo dettaglio viene studiato e analizzato, nulla è casuale, anche quando l’opera è già in costruzione, motivo per cui solitamente la costruzione degli edifici progettati dall’architetto veneto risulta essere piuttosto prolungata. Sempre fondamentale è il rapporto tra l’architetto ed il committente. Nei suoi edifici utilizza diversi materiali giustapposti, in particolare c’è un uso decorativo del cemento armato: l’utilizzo di diversi materiali è un altro degli aspetti importanti dell’architettura di Scarpa, per via dell’uso e delle forme che il materiale assume.
Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Carlo_Scarpa
[5] http://www.estericult.it/duepuntozero/2009/05/13/lima-inaugurata-la-mostra-di-carlo-scarpa/
Unità nella diversità. Giugno 2009.
Una grande mostra di arte plastico e poesia, organizzata dall’artista Serenella Matteucci, si è svolta nella casa-atelier Matteucci, con il titolo Unità nella diversità nell spazio preso. La mostra era composta di pittura, scultura, maschere e la nuova colezione di costumi veneziani dell’artista.
L’esibizione ha avuto il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia, l’Istituto Italiano di Cultura, il Municipio di Miraflores e l’Associazione Veneti nel Mondo Peru’, cosi come il contributo di imprese private.
Hanno partecipato anche 40 artisti peruviani e due stranieri. Tra questi, figurano Enrique Galdós Rivas, Gerardo Chávez, Lucy Angulo, Carlos Revilla, Snjezana Moze (Croazia), Ikewa Monali (Congo), Teresa Grau, Juan Pastorelli, Enrique Polanco, Sergio Silva Cajahuaringa, Jacques Bartra, Humberto Collazos e María del Pilar Tello, José Carlos Ramos, Fernando Taboada, Patricia Eyzaguirre, tra altri.
Sono intervenuti anche, tra gli altri, poeti come Antonio Cisneros, Enrique Sánchez Hernani, Santiago Risso y Óscar Limache.[1]
[1] http://www.elperuano.com.pe/edc/2009/06/18/cul9.asp
Amalia Pavanel, Bruna Castelli e Paola Castelli in Tebaidi preparano i sacchetti per la cioccolata dei bambini della Tablada de Lurin. Lima, dicembre 2009
I veneti nel mondo del sudamerica, uniti nell ’iniziativa “Torno in Veneto”. Soggiorno in Veneto per 20 oriundi veneti della terza età residenti in Argentina, Cile, Perù e Uruguay.
24 ottobre 2009- 7 novembre 2009
E’ a luglio del 2009 che l’assessore ai flussi migratori del Veneto, Oscar de Bona ed il Presidente dell’Associazione Veneti nel Mondo , avv. Aldo Rozzi Marin, lanciano l’iniziativa “Torno in Veneto”, viaggio-soggiorno della durata di 15 giorni per 20 persone di origine veneta residenti in Argentina, Cile, Perù, Uruguay, che abbiano compiuto il 60° anno di età.
Il viaggio, organizzato dal 24 ottobre al 7 novembre 2009, ha avuto come luogo di soggiorno la zona termale di Padova, punto di partenza per lo svolgimento del programma e già area di svolgimento di progetti con il Sud America, specialmente con il Cile.
Il programma di viaggio ha previsto, oltre alla conoscenza della zona termale euganea, incontri istituzionali, convegni e visite nella principali città del Veneto (Padova, Rovigo,Treviso, Venezia, Verona, Vicenza) e ad altre località d’interesse turistico (Asiago, Bassano del Grappa, Lago di Garda, Feltre, Adria, Monselice, Este e il Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi), nonchè un momento conviviale a Camisano Vicentino, dove ha sede l’associazione Veneti nel Mondo onlus.
Obiettivo primario del progetto è stato quello di contribuire a creare le condizioni affinchè i corregionali emigrati all’estero, ora residenti in paesi in Sud America, abbiano la possibilità di rivedere e visitare la loro regione d’origine, incontrare i propri familiari, nonché rientrare nuovamente in contatto diretto con il territorio, la cultura e la società veneta.
L’Associazione Veneti nel Mondo , con il contributo della Regione Veneto, ha garantito a propria cura e spese l’organizzazione e l’assistenza durante tutto il soggiorno, l’alloggio e il vitto, i trasporti e gli ingressi per le visite previste, il trasferimento finale dall’albergo all’aeroporto, così come specificato nel dettaglio dal programma di viaggio inviato agli interessati. Ad ogni partecipante è stata inoltre rimborsata una quota spesa del viaggio aereo.
L’Associazione ha pubblicizzato l’ iniziativa con un bando, inviato ad seguenti associazioni e comitati, che hanno a loro volta provveduto a diffonderlo:
Per la gestione e la realizzazione del progetto, l’ente proponente, l’Associazione Veneti nel Mondo onlus, ha operato in partenariato con il Comitato delle Associazioni Venete dell’Argentina (C.A.V.A.), l’associazione GITEC (Gruppo Imprenditori Triveneti dell’Edilizia e Componenti), il Comitato delle Associazioni Venete del Cile (C.A.V.C.), l’Associazione Imprenditori Veneti in Cile, l’Associazione Veneta del Cile, l’Associazione Veneti nel Mondo – Perù, il Comitato delle Associazioni Venete dell’Uruguay (C.A.V.U.), l’Associazione Veneti nel Mondo – Uruguay.
Il bando di partecipazione è stato pubblicizzato anche in www.venetiuruguay.org. La notizia è stata pubblicata da varie agenzie di stampa, quali: “Italia chiama Italia”, “Il Messaggero italo-peruviano”, AISE, Italian Network, agenzia GRTV, News Italia press, Agenzia INFORM.
L’individuazione dei 20 partecipanti al progetto è stata effettuata sulla base di tali criteri cioè origine veneta, residenza in Argentina, Cile, Perù e Uruguay, età minima di 60 anni, sufficiente conoscenza della lingua italiana, non aver mai partecipato ad iniziative analoghe. Per la selezione è stata utilizzata una apposita scheda, compilata da ciascun partecipante all’iniziativa.[1]
Ecco l’elenco dei candidati che hanno potuto visitare il Veneto e le sue bellezze architettoniche, storiche, culturali e…conviviali: Castagnolo Mirta Josefina, Dottori Luis Santiago, Miotti Maria Angelina, Ruggieri Camila, Tonon Luis Angel Tregnaghi Ilario Arcangelo, Zampicinini Giorgio, Zini Virginia Susana e Zonta Emilio (Argentina), Andrighetti Carmen, Andrighetti Inés e Andrighetti Isabel (Cile), Busato Anna Maria, Castelli Bruna, Castelli Vittorina, Chiamulera Giorgio, Manzetto Dorina Maria, Pelletosta Luciana (Perù), Austt Pedron Maria Rosa e Didonè Maria Rosa (Uruguay).
Il viaggio ha avuto come luogo di soggiorno la zona termale di Padova, punto di partenza per lo svolgimento del programma e già area di svolgimento di progetti con il Sudamerica.
Il gruppo ha pernottato a Teolo, presso l’albergo Ermitage Terme Bel Air.
Conclusioni e precisazioni
Gli oriundi veneti in più occasioni hanno espresso unanime apprezzamento per il soggiorno in Veneto, che ha permesso loro di ritornare nella terra di origine, visitando luoghi che molti di loro non vedevano da tantissimi anni.
Al termine di questa esperienza, si può ritenere raggiunto il principale obiettivo, e cioè quello di aver contribuito a creare le condizioni affinché propri corregionali emigrati all’estero, ora residenti in paesi quali Argentina, Cile, Uruguay e Perù, appartenenti ai ceti meno abbienti, avessero la possibilità di rivedere e visitare la loro regione d’origine, nonché rientrare nuovamente in contatto diretto con il territorio, la cultura e la società veneti.
Oltre alla visita alle più celebrate località del Veneto e ad altri luoghi che potessero risultare di alto significato per i nostri emigrati, il gruppo è stato ricevuto dalle amministrazioni locali di seguito elencate: il Comune di Teolo, con il sindaco Lino Ravazzolo, la Provincia di Padova, con l’assessore all’emigrazione Enrico Pavanetto, il Comune di Camisano Vicentino, con il sindaco Renzo Marangon, il Comune di Feltre, con gli assessori Elio Sacchet (flussi migratori), Alberto Curto (istruzione e formazione) e Maurizio Zatta (politiche sociali), la Regione del Veneto con l’assessore ai flussi migratori Oscar De Bona, la Provincia di Treviso, con gli assessori Denis Farnea (formazione professionale) e Noemi Zanette (bilancio), il Comune di Verona, con l’assessore Vittorio Di Dio (rapporti con i veronesi nel mondo) e il consigliere Massimo Mariotti, presidente del CTIM Veneto.
Tutte le autorità citate hanno riservato un’ottima accoglienza al gruppo di oriundi, dimostrando loro tutto l’affetto per quella parte di Veneto che si trova al di fuori dei confini regionali e donando agli emigrati dei ricordi da portare con sé, segno tangibile della stima e dell’apprezzamento nei loro confronti. Inoltre tutte le autorità e le istituzioni hanno ammirato e indicato come esempio da seguire l’impegno di persone che, emigrate all’estero in povertà, hanno acquisito professionalità e conoscenze, arricchendo così il paese ospite, ma al contempo tenendo vivi i legami con la terra di origine.
L’associazione Veneti nel Mondo onlus ha promosso e creduto in questo progetto perché convinta che solo mantenendo i legami con i nostri emigrati all’estero sia possibile crescere come rete di comunità dei veneti nel mondo, comunicando al contempo nuovo entusiasmo ai giovani. Tra i risultati attesi si confida sul fatto che, data l’esperienza positiva, gli oriundi trasmettano i ricordi e le esperienze vissute ai più giovani, le seconde e terze generazioni, per contribuire ad avvicinarli all’associazionismo dell’emigrazione. Si rivela infatti necessario attrarre i giovani verso queste tematiche, in quanto essi non hanno vissuto in prima persona l’esperienza dell’emigrazione.
[1] http://www.italiannetwork.it/news.aspx?ln=it&id=12000
Per la gestione e la realizzazione del progetto, l’ associazione ha operato in partenariato con il Comitato delle Associazioni Venete dell’Argentina (C.A.V.A.), con l’Associazione Imprenditori Veneti in Cile, con l’Associazione Veneti nel Mondo – Perù e con l’Associazione Veneti nel Mondo – Uruguay, che hanno collaborato alle fasi di progettazione, diffusione dell’iniziativa in loco, selezione dei partecipanti e coordinamento con il proponente.
Alcuni partecipanti al progetto “Torno in Veneto”, provenienti dal Perù, presso il Palazzo Santo Steafno, sede della Provincia di Padova. Da sinistra: Bruna Castelli, Pelletosta Luciana, Enrico Pavanetto, assessore all’emigrazione della Provincia di Padova, Vittorina Castelli, Giorgio Chiamulera, Anna Maria Busatoù
Il Gruppo “Torno in Veneto” davanti alla Basilica del Santo di Padova con il Padre Luciano Segafreddo del “Messaggero di Sant’Antonio”
Il gruppo “Torno in Veneto” ricevuto dall’amministrazione del comune di Camisano Vicentino, dove ha sede l’associazione Veneti nel Mondo
“Il ruolo delle associazioni dei migranti: i casi di eccellenza del Veneto”, Teolo, 31 ottobre 2009
Orgogliosi di far parte della famiglia veneta e voglia di dimostrarlo nei fatti. Potrebbe essere riassunto così il significato dell’incontro che si è svolto il 31 ottobre 2009. a Treponti di Teolo (Padova), dal titolo “Il ruolo delle associazioni dei migranti: i casi di eccellenza del Veneto”, convegno promosso dalla Fondazione Ugo Spirito in partenariato con l’Associazione Veneti nel Mondo e in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri, direzione generale per gli italiani all’estero e le politiche migratorie.
L’evento ha goduto del patrocinio della Regione del Veneto, Assessorato alle Politiche dei Flussi Migratori, della Provincia di Padova, Assessorato all’Emigrazione e Immigrazione, e del Comune di Teolo, e ha visto la presentazione di alcune iniziative che l’assessorato ai flussi migratori della Regione del Veneto ha realizzato in collaborazione con Comitati e associazioni dei migranti che mantengono viva la nostra cultura, desiderosi di rafforzare i rapporti economici e il legame con la terra natale di cui si sentono tuttora parte.
Ai lavori, curati dalla Fondazione Ugo Spirito, presieduta dal prof. Giuseppe Parlato, e dall’Associazione Veneti nel Mondo onlus, presieduta dall’avv. Aldo Rozzi Marin, in collaborazione con il Ministero degli esteri, è intervenuto l’assessore regionale ai flussi migratori, arch. Oscar De Bona.
Scopo del convegno era fare emergere il ruolo delle associazioni territoriali venete nell’ambito dell’emigrazione d’eccellenza, soprattutto in America Latina.
Un’occasione utile per approfondire il ruolo delle associazioni e la loro aderenza alla realtà dell’emigrazione per sottolineare in quali settori l’eccellenza del migrante si sta evolvendo in questi ultimi anni.
All’inizio dei lavori, dopo che Vantini e Cetoli hanno presentato in anteprima Sogno Veneto, un’opera dedicata ai colori, ai sapori e alla produttività della nostra terra, Rozzi Marin ha ringraziato la presenza e partecipazione delle autorità presenti convegno e agli esponenti del mondo dell’associazionismo veneto presente nella regione. Associazioni che hanno svolto un ruolo importantissimo nella storia dell’emigrazione veneta. La loro attività arricchisce l’interazione fra cultura dell’associazionismo, cultura di impresa ed emigrazione di eccellenza.
Oltre alle associazioni di emigranti, ha partecipato anche un gruppo di una ventina di oriundi veneti residenti in Argentina, Cile, Perù e Uruguay, che in quei giorni erano in visita nella terra di origine grazie al progetto “Torno in Veneto”, organizzato dall’Associazione Veneti nel Mondo onlus, con un cofinanziamento dall’assessorato ai flussi migratori della Regione del Veneto. Alcuni di questi hanno raccontato l’esperienza come imprenditori nel loro paese. Le loro testimonianze dirette della loro esperienza umana e professionale hanno permesso di capire qual è il loro sentimento e come vivono il legame culturale e il rapporto di scambio, anche economico, con la nostra terra. Particolarmente interessanti gli interventi degli imprenditori emigrati Ilario Tregnaghi, Giorgio Zampicinini (Argentina) e Giorgio Chiamulera (Perù) e di Amalia Pavanel, Presidente dell’Associazione Veneti nel Mondo – Perù, tutti particolarmente distinti in vari settori dell’attività imprenditoriale.
Particolarmente commovente è stato l’incontro tra la signora Maria Rosa Pedron, uruguayana con origini a Teolo, che al convegno ha trovato i suoi parenti, alla presenza di Enrico Pavanetto, Assessore all’Emigrazione e Immigrazione della Provincia di Padova e Lino Ravazzolo, Sindaco del Comune di Teolo, che ha ospitato il convegno.
Durante la giornata sono state presentate diverse iniziative per valorizzare le nostre comunità all’estero, soprattutto in Sud America.
Tra queste, è stato illustrato da Federica De Rossi il progetto www.globalven.org, una banca dati per la valorizzazione delle “eccellenze” venete all’estero. Il progetto, che rappresenta il primo censimento mai realizzato dei professionisti veneti in attività all’estero, è stato promosso dal Coordinamento regionale dei Giovani Veneti nel Mondo, presieduto da Patrizia Burigo, in partenariato con le associazioni di emigranti con sede in Veneto e i diversi Comitati e Federazioni di veneti all’estero, e sostenuta dalla Regione.
Inoltre è stato proiettato il reportage “Strade e Radici”, realizzato dal giornalista Francesco Fascetti, una sorta di diario di viaggio del progetto di scambio giovanile in Brasile e Perù che l’Associazione Veneti nel Mondo onlus ha organizzato nel 2007, ed è stato presentato il volume Veneto-Rio Grande do Sul. 130 anni, una lunga storia, del giovane socio Thomas Ferlin, pubblicazione promossa dall’Associazione Veneti nel Mondo onlus con il sostegno della Regione. Hanno intervenuto anche i soci dell’associazione Veneti nel monod onlus Andrea Guglielmi e Giorgia Miazzo.
Oscar De Bona, Assessore alle Politiche dei Flussi Migratori della Regione del Veneto ha avuto parole di apprezzamento per il lavoro svolto dall’Associazione Veneti nel Mondo onlus, che punta sempre di più sul coinvolgimento giovanile, dimostrando così che il mondo dell’emigrazione ha bisogno di poter contare sull’entusiasmo dei giovani. “L’associazione Veneti nel Mondo onlus che ha posto in primo piano la voglia di non dimenticare le radici venete e l’intento di proseguire nella riscoperta del valore e della vitalità delle comunità venete nel mondo, e di rafforzarle e unirle con un filo ideale che costituisce l’impegno principale della sua attività. Mantenere ed intensificare i rapporti umani, culturali, economici, e umanitari è alla base degli obiettivi dell’Assessorato ai Flussi Migratori”. L’assessore ha poi espresso la sua soddisfazione per il lavoro svolto dalle associazioni storiche dell’emigrazione a favore di questo grande patrimonio costituito dai cinque milioni di Veneti sparsi in tutti i continenti, ma ha anche evidenziato l’esigenza che sia ormai superata qualsiasi forma di provincialismo e che siano coinvolti sempre di più gli enti locali nelle iniziative. “Dobbiamo essere uniti – ha detto De Bona – per rappresentare tutto il Veneto”. Ha poi evidenziato quanto continuano a fare gli emigrati veneti anche in questa fase di crisi, sostenendo la nostra economia. Al recente Columbus Day a New York – ha fatto rilevare De Bona – il Veneto ha presentato in maniera unitaria i propri prodotti al mercato nordamericano grazie anche all’aiuto della locale comunità di emigrati. Gradita anche la presenza, e gli interventi, del dott. Egidio Pistore, Dirigente della Direzione Sicurezza Pubblica e Flussi Migratori della Regione del Veneto.
Tra le esperienze di cui si è parlato durante il convegno di Teolo c’è il progetto di cooperazione allo sviluppo nel settore termale nella regione cilena de La Araucanía, promosso dal comune di Teolo in collaborazione con l’Associazione Imprenditori Veneti in Cile, che è risultato nella pubblicazione del volume Teolo e il Distretto Termale Euganeo e la sua collaborazione con La Araucanía. In Cile è stato istituito il primo club termale che riunisce le terme del nord e del sud del paese, che nasce dell’esperienza del Consorzio termale “Termas del Sur”, il quale in collaborazione con l’associazione veneta locale “Imprenditori Veneti in Cile”, guarda al Distretto Termale Euganeo come centro di eccellenza termale nel mondo. Infatti il Centro Studi Termali Pietro d’Abano, diretto dal dottor Alberto Lalli, ha realizzato quest’anno l’analisi delle proprietà curative delle acque termali cilene. A tale proposito, va sottolineato che il problema della organizzazione delle strutture termali in Cile è affidato al modello euganeo (Abano Terme, Teolo ecc.) che, come è noto, costituisce il comparto più significativo a livello europeo.
Al convegno erano presenti, tra gli altri, gli ex assessori regionali ai flussi migratori Ettore Beggiato e Raffaele Zanon e il consigliere regionale Roberto Ciambetti, primo firmatario della legge sulla Giornata dei Veneti nel Mondo. Anche l’assessore regionale all’istruzione, formazione e lavoro Elena Donazzan è intervenuta all’incontro, mettendo l’accento sull’impegno della Regione in questi anni per cercare di ricostruire, riallacciare e mantenere “quei fili della memoria che hanno legato i Veneti in tutte le parti del mondo”. Un’attività che può proiettarsi verso il futuro grazie al coinvolgimento delle associazioni e dei giovani. E’ fondamentale infatti – ha detto l’assessore Donazzan – la capacità di dare alle seconde e terze generazioni dell’emigrazione all’estero, ma anche ai nostri giovani qui, il senso di una condivisione di valori forti che continua. Una condivisione che riguarda anche obiettivi molto concreti su più versanti, da quello economico a quello culturale. In questo contesto si inserisce anche la volontà di trasferire questa memoria storica sui banchi di scuola del Veneto. Sotto questo profilo – ha fatto rilevare l’assessore – la riforma scolastica offre una grande occasione per inserire la storia dell’emigrazione all’interno dei programmi didattici. “I nostri giovani – ha concluso l’assessore Donazzan – devono poter conoscere in profondità le nostre radici. Come istituzione regionale siamo chiamati a realizzare questo obiettivo e cerchiamo di farlo convintamente”.
Durante il Convegno sono state consegnati tre attestati di socio onorario dell’associazione Veneti nel Mondo onlus: a Flavia Colle per la continua e feconda dedizione nella raccolta di storie dei veneti nel mondo e per lo stile vivo con cui ha saputo raccontarle, a Davide Guiotto per l’energia pura con cui opera a favore della lingua e cultura veneta, e l’amichevole e fervida collaborazione che ci presta insieme all’Associazione culturale Veneto Nostro – Raixe Venete, a Millo Modenese per l’impegno profuso a favore delle nostre comunità venete del Brasile.
Il convegno ha rappresentato un momento culturale di notevole rilievo e un’occasione per valorizzare e diffondere l’eccellenza veneta all’estero nei più svariati ambiti, dall’associazionismo all’imprenditoria, dalla cultura alla ricerca.
La conclusione dell’intensa giornata di lavori è stata allietata dalla partecipazione Gruppo Corale “El Sòco”, Grisignano di Zocco (Vicenza). L’ esecuzione di canti popolari veneti, molto apprezzata dal pubblico presente in sala. Teolo, 31 ottobre 2009
Il Gruppo “Torno in Veneto” e soci dell’associazione Veneti nel Mondo onlus al convegno di Teolo, 31 ottobre 2009