FELICE CORTE – BELLUNO
Tra i molti lavoratori italiani che senza particolari titoli universitario né esclusivi appoggi seppero distinguersi anche nel servizio alla comunità italiana è importante ricordare Felice Corte.
Nato a Pieve di Cadore (Belluno), nel 1891. All’età di diciannove anni emigrò, in un primo momento, in Argentina, dove si unì ad alcuni connazionali muratori. Mosso però da uno spirito d’avventura, in un secondo momento attraversò le Ande e, nonostante le tristi vicende della politica locale in quella epoca, si stabilì in Cile.
Iniziò il suo primo lavoro importante a ventidue anni. La costruzione di un molo di legno a Valdivia, opera che gli fu affidata dopo che molti esperti rifiutarono il lavoro perché troppo pericoloso. Nonostante le difficoltà che incontrò, con animo paziente, portò a termine l’opera guadagnando 150 pesos con i quali pagò la pensione nella quale alloggiava, che costava circa 20 pesos al mese, si comprò un bel vestito e festeggiò con gli operai.
L’entusiasmo per questo iniziale successo lo portò a continuare la collaborazione con lo Stato che gli conferì altri lavori. Opere fognarie, acqua potabile e pavimentazione a Valdivia, Osorno, San Felipe, Chillán, La Unión e Los Andes.
Nel 1908 con un gruppo di tecnici italiani partecipò alla costruzione della linea ferroviaria da Puente Alto a Volcán, nel tratto da Canelo a Melocotón, opera consegnata tre anni dopo all’Esercito Cileno; successivamente costruì la ferrovia da Púa a Turiguen, da Freire a Cunco (60 km) e da Pedehua a Petorca (70km).
Si può inoltre menzionare il famoso Canale di Allipén, iniziato nel 1939 e terminato nel 1941, che consente di irrigare 25.000 ettari di terreno coltivabile attraverso 150 chilometri di canali minori nella provincia di Cautín-Temuco, che costò otto milioni e mezzo di pesos. Quest’opera maestosa, alla cui costruzione lavorarono circa mille operai al giorno, comprende anche 77 ponti, 31 strutture maggiori e 19 minori.
Otre che a dedicarsi alla costruzione di tante opere statali e a lavorare come fornitore dell’Esercito Cileno, Felice Corte si mise anche al servizio dei suoi connazionali operando per 25 anni come Agente Consolare italiano a Valdivia.
Spinto dall’ambasciatore Oreste Pedrazzi riuscì ad ottenere dal governo l’autorizzazione per l’insegnamento della lingua italiana nelle scuole cilene. Allo stesso tempo divenne socio e sostenitore di varie istituzioni italiane del sud del paese e della Scuola Italiana di Santiago. Per i suoi moltepici meriti il Governo italiano lo nominò Grand’Ufficiale e Commendatore d’Italia. Felice Corte si ricorda anche per la costruzione della funicolare del Colle San Cristobal a Santiago, opera alla quale partecipò insieme all’ingegnere Ernesto Bosso Pezza. L’idea di trasformare questo colle in un grande parco era già venuta nel 1916 ad Alberto Mackenna e al senatore Pedro Bannen. Nel 1922 si costituì la Sociedad Anónima San Cristobal e si incaricò l’ingegnere italiano Ernesto Bosso Pezza per la costruzione della funicolare.
L’opera, che fu inaugurata il 25 aprile 1925 alla presenza del Presidente della Repubblica Arturo Alessandri, dei ministri del governo e dell’Ambasciatore Italiano, il 16 novembre del 2000 è stata dichiarata Monumento Storico.
Fonte: Luciano Baggio – Paolo Massone, Presencia Italiana en Chile Edicion “presenza”, Santiago, Maggio 1996
Fonte: Giacomo Marasso – Oscar Sesnic – Orlando Cecchi, Italia en Chile: Un Amor productivo, Santiago, Luglio 2005
Tratto dal libro “Destinazione Cile” di Flavia Colle e Aldo Rozzi Marin, pubblicazione promossa dalla Regione del Veneto, Assessorato ai Flussi Migratori e realizzata dall’Associazione Veneti nel Mondo, in partenariato con l’Associazione Veneta del Cile e l’Associazioni Imprenditori Veneti in Cile. (Tipografia Grafica Corma – Grisignano di Zocco, Vicenza. Maggio 2008)