ALBERTO ZAMBONI – VICENZA
“Sono partito dall’Italia non molto tempo fa, quando la situazione non era delle migliori, nel senso che l’economia era quasi ferma, molte aziende chiudevano per trasferirsi in paesi dove il costo del lavoro era molto inferiore a quello italiano, dai notiziari e dai giornali si evidenziava una forte crisi economica, dove sempre più gente s’impoveriva, s’indebitava e non riusciva a far fronte alle spese quotidiane o alle rate del mutuo. Sono partito perché sentivo questa crisi avanzare e per il bene della mia famiglia ho voluto fare questa scelta, aiutato dal fatto che mia moglie è cilena.
Pensavo di trovare un paese in crescita e con reali possibilità di successo. Ho trovato un paese sì in crescita, ma rallentata negli ultimi mesi; un paese che sta cambiando e si avvicina alla mentalità europea. Un paese un po’ più burocratico del previsto, ma efficiente. La documentazione che ho dovuto presentare mi ha un po’ stupito, ma dimostra la serietà del paese. In Italia entra qualsiasi persona basta che abbia un passaporto; qui, mi hanno chiesto un certificato medico di sana e robusta costituzione fisica, ed esente da malattie infettive, nonostante la salute sia a pagamento! L’accoglienza è stata ottima, cordialità e simpatia sono il piatto forte dei cileni; comunque un italiano, meglio se veneto, è sempre visto come una persona da copiare e con forte spirito imprenditoriale. Per il momento gli italiani che ho conosciuto sono di origine trentina o ligure.
Da buon veneto il cibo lo preferisco fatto in casa, semplice e genuino ma buono; le ricette, però bisogna leggermente modificarle perché alcuni prodotti alimentari non si trovano o sono diversi da quelli italiani. In casa cerco di parlare italiano soprattutto con mia figlia poiché essendo piccolina, è facile che si dimentichi la lingua. Mi tengo aggiornato leggendo il Giornale di Vicenza via internet o TVA.
Mi piacerebbe ritornare in Veneto, perché ho tutti i miei familiari e tutti i miei ricordi più belli, è una regione da cui prendono esempio molte altre regioni d’Italia, è tranquilla e poi i veneti sono lavoratori instancabili. Non mi piacerebbe tornare per ritrovarmi in un paese, l’Italia, vecchio, dove ci sono più anziani che giovani, dove l’inverno è gelido e l’estate bollente, e soprattutto perché significherebbe che la mia esperienza in Cile non è stata un successo.
Per il momento posso dire che emigrerei di nuovo se tornassi indietro e se un giorno mia figlia volesse tornare o emigrare in un altro paese, ben venga, perché certe cose bisogna provarle di persona per giudicare ed è giusto fare quello che ognuno si sente dentro, basta essere pronti ad affrontare certe situazioni che potrebbero presentarsi.”
Tratto dal libro “Destinazione Cile” di Flavia Colle e Aldo Rozzi Marin, pubblicazione promossa dalla Regione del Veneto, Assessorato ai Flussi Migratori e realizzata dall’Associazione Veneti nel Mondo, in partenariato con l’Associazione Veneta del Cile e l’Associazioni Imprenditori Veneti in Cile. (Tipografia Grafica Corma – Grisignano di Zocco, Vicenza. Maggio 2008)