Gaspare Dalla Francesca – Padova
Un uomo d’affari imponente, con pochi peli sulla lingua e tanta voglia di fare.
“Sono nato a Padova nel ‘47 il giorno di Sant’Antonio, infatti, mi chiamo Gaspare Antonio. Abitavo vicino al Santo. È la cosa che mi manca di più ora che vivo in Perù. La città di Padova mi è rimasta nel sangue, mi scorre ancora nelle vene. Il suggestivo Caffè Pedrocchi, l’Università, Prato della Valle e così via. Sono orgoglioso di essere nato a Padova. Ho due sorelle: Giovanna e Isabella. Mio padre svolgeva la professione di avvocato e avevamo anche delle proprietà terriere a
Casale di Scodosia vicino a Montagnana. Mio padre avrebbe desiderato che io lavorassi i poderi di famiglia, invece a ventun’anni dopo aver fatto il servizio militare, ebbi la possibilità di andare in Perù.
Avevo uno zio che era direttore di una filiale dell’Impregilo e costruiva strade nella parte centrale del Perù.
Avevo studiato agraria, ma sinceramente era la meccanica che mi appassionava. Decisi allora di partire per Lima. Liliana, anche lei di origini italiane, segretaria di mio zio, venne a prendermi all’aeroporto perché dovevo timbrare il libretto di volo. Quando lei scese dall’auto, un ragazzo la bagnò tutta con la gomma dell’acqua corrente, lei rise. Poi salì in auto, dove io la stavo aspettando, incredulo di quello che avevo visto. Tra l’altro era febbraio ma lì mi resi conto che faceva veramente caldo. Lei vide il mio sguardo sbigottito e disse per giustificare l’accaduto: “È uno scherzo di carnevale”. Ecco la mia prima impressione del nuovo mondo. Persone simpatiche e gioviali.
Arrivai a casa di mio zio Ubaldo, nel quartiere di San Isidoro, a Lima. Ho cercato subito di adattarmi a ciò che mi circondava. Per un anno non ho lavorato, ma mi sono guardato intorno. Visitavo i cantieri, parlavo con gli operai, con i dirigenti e ho potuto conoscere il Perù. Iniziai a lavorare nell’Impresit del Pacifico come Responsabile del Mantenimento delle Macchine Industriali. Nel 1974 iniziai a perseguire la mia passione di sempre: correre in moto. Nel 1975 diventai campione nazionale di motocross nella categoria 250cc. Mi appassionava il paesaggio. Colline, deserti, montagne, il posto giusto per praticare il motocross. Fu un momento importante della mia vita perché è in quell’ambiente che ho conosciuto gli amici più cari che frequento ancora. Nel ‘77 ho iniziato a correre in auto. Guidavo una Toyota 2000. Disputavo le corse nel circuito. Ero un semiprofessionista, mi sponsorizzavano le attrezzature, ma non percepivo soldi. Perciò ho sempre continuato a lavorare e correvo in auto nel mio tempo libero.
Nel ‘78 feci un progetto per l’impresa di trasporti Backus & Johonson che produceva birra e lo portai a esecuzione. Lavorai lì per cinque anni. Guadagnavo bene, così nel 1982 decisi di mettermi in proprio e aprire una mia impresa di trasporti la Briane S.A.C nel porto di Callao. Trasportavo e trasporto tuttora cereali e prodotti chimici. I materiali, arrivano nelle navi, sfusi e noi con le gru li scarichiamo e li mettiamo nei nostri camion, sopratutto granaglia che trasportiamo presso i vari mulini che ci vengono indicati. Nei mulini, il materiale viene trasformato in farina o in mangime per i polli. Il tutto nella zona di Lima. Oggi abbiamo circa 90 camion e 250 dipendenti. L’impresa è cresciuta via via negli anni seguendo le esigenze del mercato. Da poco tempo lo Stato peruviano ha introdotto la patente a punti. Non c’era mai stata molta burocrazia, ora le leggi sono diventate più severe. Questo cambiamento di normativa mi sta creando notevoli problemi nell’azienda. Gli autisti non si sono ancora resi conto della gravità della situazione. Ogni volta che un autista supera il limite di velocità arriva una multa di 400 soles. Qualche giorno fa un autista ha preso dieci multe in un giorno solo, passando davanti al rilevatore di velocità elettronico che chiaramente lui non aveva visto. Bisogna pensare che ogni multa di 400 soles corrisponde a circa 100 euro. Se poi consideriamo che un autista guadagna al mese circa 1500 soles, quel giorno ha preso multe per 4000 soles.
Secondo me questi sono i problemi che nascono nel mondo globalizzato e per l’uso informatico si internet. Ho sentito che le leggi e regolamenti vengono addirittura copiati da internet e quando vengono applicati non tengono minimamente conto della realtà quotidiana che viviamo nel paese. Questo sta creando molti problemi. Sono assolutamente d’accordo che ci siano controlli ma devono tener conto anche delle esigenze degli imprenditori.
Per quanto riguarda la mia vita sentimentale, siccome lo slogan in questa terra era: “Consuma quello che il Perù produce”; mi sono innamorato e sposato con una peruviana, Cecilia Del Solar Ferrand, ed abbiamo due figli: Gaspare Nevio di 21 anni e Ludovica Micaela di 22. Mi sono sposato in Italia, nel Castello di Cataio nel 1985, a Battaglia Terme a Padova, perché è di proprietà della famiglia Dalla Francesca.
Arrivato a questo punto della mia vita, devo dire che rifarei tutto quanto, ma ho ancora un sogno che spero si avveri. Quando andrò in pensione vorrei ritornare a vivere in Italia, dove ho ancora le mie proprietà, almeno per sei mesi all’anno.
In tutti questi anni di Perù, mi sono mancati gli amici, il buon vino, il prosecco di Valdobbiadene e le ciliegie.”
Il Veneto, negli anni, non si è dimenticato di Gaspare Dalla Francesca anzi, Padova, come già riportato a pag. 10 dell’Eco d’Italia del 27 dicembre 2001, l’Assessore alla Sicurezza della Regione Veneto, Raffaele Zanon, ha consegnato una Medaglia d’Oro per il loro operato a diciotto cittadini di origine padovana sparsi per il mondo[1], con una cerimonia svoltasi nella Sala Carraresi in Fiera a Padova. Tra i premiati figurava Gaspare che, per motivi professionali, in quel momento non poteva lasciare il Perù. Quindi hanno delegato Enzo Brugnolo, suo caro amico, di portare personalmente il riconoscimento e la relativa medaglia all’ambasciatore, dott. Sergio Busetto, perché a sua volta potesse consegnarla formalmente a Gaspare Dalla Francesca, insieme al diploma conferitogli dalla Camera di Commercio di Padova. Così fu, davanti ad un nutrito gruppo di amici, di imprenditori italiani e peruviani, ha consegnato personalmente il meritato riconoscimento a Gaspare Dalla Francesca.
[1] http://www.peruan-ita.org/2002/06012002.htm
Tratto dal libro “Destinazione Perù” degli autori Flavia Colle e Aldo Rozzi Marin, pubblicazione promossa dalla Regione del Veneto, Assessorato Flussi Migratori e realizzata dall’Associazione Veneti nel Mondo (Camisano Vicentino (Vicenza), Tipografia Ga.Bo, Marzo 2010).